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Think Green

La tecnica di Saponificazione a Freddo

Tutti i saponi naturali di Sapone di un Tempo sono realizzati seguendo la tecnica di Saponificazione a Freddo. Ma come funziona questo procedimento? Scopriamolo insieme! 

Il processo di saponificazione a freddo viene chiamato così perché nel processo non si fornisce calore dall’esterno alla massa reagente, ma semplicemente la si lascia, opportunamente coibentata, sviluppare il calore di reazione dall’interno della massa (la reazione di saponificazione è esotermica, cioè genera calore), consentendo l’innalzamento della temperatura ed un progressivo decorso della reazione.
 

Saponificazione a freddo: un po’ di storia

Le prime informazioni riguardanti la saponificazione a freddo risalgono al 1622, quando, in un brevetto inglese, viene spiegato come si possa produrre sapone senza fornire calore esterno.

Le prime conoscenze riguardo alle giuste dosi di soda necessaria per saponificare completamente ogni tipo di oli o grassi risalgono però al 1897: queste prepararono la strada allo sviluppo del sapone artigianale con il metodo della saponificazione a freddo.

L’inizio dell’era del sapone artigianale, però, può essere collocata in tempi più recenti, grazie alla pubblicazione di libri in cui veniva descritta questa tecnica di produzione. Da questo momento in poi, il sapone artigianale ha conosciuto un notevole sviluppo: esso è infatti un prodotto di qualità, rispettoso della pelle, completamente biodegradabile ed in sintonia con l’ambiente.
 

Struttura del sapone solido

Il sapone solido ha una struttura molto complessa: esso è costituito da due fasi, una solubile ed una insolubile, che coesistono nella struttura stessa del sapone e che gli conferiscono le sue proprie caratteristiche. Se si osservasse un sapone solido al microscopio elettronico queste due fasi sarebbero ben visibili, mentre ad occhio nudo riusciamo ad apprezzare semplicemente un’unica massa solida.

Procedimento per la Saponificazione a Freddo

Per saponificare con la tecnica a freddo si procede miscelando in un recipiente una soluzione di idrossido di sodio con oli e grassi. Grazie ad un miscelatore che gira ad elevata velocità, gli ingredienti vengono uniti e amalgamati, lasciando sviluppare in maniera naturale la reazione esotermica, che produce calore all’interno della massa.

In questo momento, trigliceridi e soda reagiscono tra loro e formano sali di sapone e glicerina. Il procedimento è concluso nel momento in cui l’emulsione non presenta più traccia di soda libera, e rimane quindi stabile per tutto il tempo di completamento della reazione.  

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Il nastro

Il nastro è la “traccia” che viene lasciata dal sapone una volta che l’emulsione si è consolidata. Si può capire di aver raggiunto questa fase quando la massa miscelata raggiunge la consistenza di una crema e, se lasciassimo cadere qualche goccia di composto sulla superficie della massa, questo lascerebbe una traccia ben visibile. La fase del nastro indica quindi che l’emulsione tra la fase liquida e quella oleosa è avvenuta e che gli ingredienti sono entrati in intimo contatto tra loro. Questo è il momento in cui possono essere aggiunti tutti gli altri ingredienti previsti, come profumi, oli essenziali, estratti vegetali, o altri attivi.

La formazione del gel

Dopo che la massa cremosa dei reagenti ha raggiunto il nastro ed è stata colata nel recipiente di stagionatura, la reazione procede e la sua temperatura si innalza fino a che la massa saponosa inizia a trasformarsi nell’aspetto, assumendo la consistenza di una gelatina opalescente, più calda al centro e più fredda all’esterno. Questo fenomeno, che viene chiamato “formazione del gel”, è legato alla temperatura ed alla quantità di acqua presente nel composto. Questa è una fase importante poiché influisce sulle caratteristiche del sapone: il gel infatti indica che le molecole di sapone che solidificano hanno formato strati orientati ed ordinati alternando molecole di acqua e molecole di sapone, anziché disporsi in maniera disordinata e casuale. Quando il gel si forma completamente, l’aspetto del sapone dopo il raffreddamento è  omogeneo e senza discontinuità. 

La stagionatura

Il sapone va lasciato coperto nello stampo per almeno 48 ore. Trascorso questo tempo, può essere rimosso dallo stampo e lasciato maturare all’aria in un ambiente asciutto e fresco. La saponificazione si completa subito dopo la stagionatura.

Il taglio

Dopo circa 48-72 ore, il sapone sarà completamente raffreddato e potrà essere tolto dal recipiente. Solo nel momento in cui risulterà abbastanza consistente,si potrà procedere al taglio mediante un filo di acciaio. Il sapone viene inizialmente tagliato in grandi blocchi dai quali poi successivamente si ricavano i formati necessari. 

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Sapone di un Tempo

I saponi naturali e biologici di Sapone di un Tempo sono prodotti e lavorati con la tecnica a freddo secondo la tradizione. Il processo di saponificazione inizia in miscelatore d’acciaio e continua in recipienti di legno a cielo aperto per alcuni giorni.
Il taglio del blocco solidificatosi all’interno dei recipienti di legno avviene ancora a mano, così come tutte le successive operazioni. 
Questo processo di saponificazione a freddo unito all’utilizzo di materie prime di qualità, garantisce la produzione di un sapone morbido ed elastico, dalla schiuma cremosa, non aggressivo e con un ottimo potere lavante.
 

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